Ordo Fratrum Minorum Capuccinorum IT

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updated 9:26 AM UTC, Mar 19, 2024

Logo della Curia Generale dei Cappuccini

I segni sono stati sempre un mezzo di comunicazione. L’antica tradizione degli ordini religiosi ha avuto sempre i suoi simboli. Lo stemma dell’ordine francescano è un segno riconoscibile per tutti i figli di san Francesco sparsi nel mondo. Già dal 2009 anche la Curia Generale dei Frati Minori Cappuccini ha il suo logo, che è ormai ovunque riconosciuto. È anche il segno del sito della Curia, della sua applicazione mobile e dei diversi canali social con i quali la Curia comunica con il mondo. Presentiamo qui la breve storia e la spiegazione del logo fatto dall’autore dell’opera.

“Affrontando il compito di creare un segno per la Curia Generalie deii Cappuccini, mi rendevo conto che c’era la difficoltà di conciliare due diversi modi di vedere il problema. Da una parte una lunga tradizione cominciata col Poverello d’Assisi, fissata in una simbologia che richiamava il segno del Tau, un segno misterioso in sé, con i suoi colori, le due braccia incrociate, ma che era anche un richiamo al carisma: contemplazione, povertà, fraternità ed apostolato.

D’altra parte c’era bisogno di adattare l’identificazione visiva all’utente contemporaneo. Creare un segno “moderno” con una forma essenziale, ma con un maximum di conservazione del messaggio, e simbolica.

Un aiuto alla costruzione del logo l’ho trovato nei due elementi simbolici: il Tau, cioè un ritorno alle fonti e alla base della simbolicità, e il ritorno all’anello col sigillo di Francesco, come una firma personale. Il Tau usato con premeditazione e conoscenza della sua simbolica multidimensionale, biblica e greca. L'altro: un ricorso al carisma di povertà, in questo caso facendo riferimento soprattutto concretamente alla forma del segno.

Logo TauLa semplicità non sempre permette di rappresentare tutto il messaggio e la sua simbolicità. In questo caso il Tau, come forma semplice, che viene dall’incrociare la trave verticale e quella orizzontale, racchiude il suo simbolismo in un cerchio per gli iniziati, e per gli estranei rimane come un segno letterale “T” e niente di più.

Il terzo elemento: le braccia. Collegarle con il segno del Tau, anche in una forma ridotta, lasciava una interpretazione univoca, però il segno diventava più pesante e più complicato nella forma.

Allora unità dalla diversità. Riversare in una sola forma due simboli, con le loro particolarità: il segno Tau creato dal gesto delle due braccia. Un leggero piegamento sugli elementi di sopra e un dirigersi verso l’Altissimo con un riferimento al carisma della contemplazione. Lo schiudersi degli elementi verticali ha permesso di guadagnare un po’ di dinamicità, sembra voler fare un passo, che fa riferimento all’apostolato.

Una comunicazione nuova, sicuramente non unica, che può nascere da un segno cosi costruito, è “qui e adesso”: “ricordiamo il passato” la parte oscura, indirizzata verso sinistra; la parte verticale statica, e “andiamo verso il futuro”, il braccio chiaro, diretto a destra. Una leggera incinazione verso l’alto: ci rivolgiamo sempre e abbracciamo l’Altissimo.

L’ultimo elemento simbolico, evidente dall’inizio dei lavori sul disegno del segno, è il suo colore: il marrone, che rispecchia l’abito cappuccino. La tinta è stata scelta un po’ chiara e calda, e più “amichevole” per le presentazioni mediali.

Come il segno sarà letto e interpretato lo dirà il tempo, come anche tutto ciò che sarà aggiunto alla sua simbologia durante l’uso quotidiano e il suo funzionamento nei diversi campi mediali e culturali.

Il nuovo logo della Curia Generale OFMCap è stato creato per dare una identificazione visiva ad intra alla Curia dell’Ordine, ma anche al mondo esterno. Non è un segno per sostituire lo stemma attuale, che rimane sui documenti ufficiali come un segno ufficiale dell’Ordine.  È un segno di “promozione” e di “sussidio”.

I tempi moderni con l’accelerazione del tempo, la globalizzazione della vita hanno portato una marea di informazioni, soprattutto visive; hanno portato la limitazione del tempo dedicato alla contemplazione del segno per sottintendere il suo contenuto in una frazione di secondi. È rimasto soltanto il tempo per un’osservazione breve, che si può fare soltanto con un’occhiata involontaria, con la coda dell’occhio. Questo ha fatto sì che la forma e la comunicazione, l’annuncio che vogliamo dare, devono essere ridotti a un minimum, però rimanendo così attraenti visivamente da poter sostenere la sua facile memorizzazione. Il segno funziona in uno spazio visivo, quindi deve lottare non soltanto con le altre immagini di diverso genere, ma anche deve reggere il confronto con i segni costruiti in modo simile, che come esso vogliono comparire più a lungo nella conoscenza del destinatario. “

Andrzej-Ludwik Włoszczyński

Artista, grafico, progettatore del logo
www.e-alw.com

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