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La relazione del Ministro Generale

In evidenza La relazione del Ministro Generale

Roma, 28 agosto. È il giorno della Relazione del Ministro Generale, con la quale egli è chiamato a delineare davanti ai confratelli Capitolari lo stato attuale dell’Ordine: una specie di affresco, dove ogni pennellata concorre alla bellezza e alla completezza del dipinto. Il Ministro ha presentato la sua Relazione parlando per lo più a braccio e accompagnando il suo discorso con l’aiuto di immagini in Powerpoint.

Il testo della Relazione si articola in dodici punti, più una conclusione. Dati i limiti di spazio di questa informativa, ci limitiamo a richiamarne i punti principali. Al n. 3 egli ha tracciato un quadro della vita dell’Ordine con riferimento all’VIII CPO, svoltosi nel 2015, che aveva affrontato il tema de “La Grazia di lavorare”. Qui il Ministro ha osservato che “la ricerca dell’unione con Dio è il primo lavoro dei frati”, e pertanto ha invitato a interrogarsi sul “primato della vita di preghiera nella vita dei frati”. Continuando poi sul tema, ha ricordato che i fratelli devono lavorare insieme in spirito di minorità e al servizio di tutti.

Fra Mauro si è soffermato quindi a parlare dei cambiamenti e degli sviluppi dell’Ordine negli anni recenti, fornendo dati statistici dei quali ha altresì dato una sua lettura. Alla fine del 2017 l’Ordine contava 10.127 frati, con una diminuzione contenuta, rispetto a sei anni fa, di 237 frati (erano 10.364 nel 2011). La diminuzione dei frati ha diverse cause (decessi, abbandoni, passaggio al clero diocesano, dimissioni, ecc.). Interessante è invece il numero elevato dei frati in formazione, soprattutto in Asia (+381) e in Africa (+138), dove l’Ordine gioca il suo futuro. Stabile è la situazione dei paesi dell’Europa Orientale (+32). Un calo invece nelle due Americhe e soprattutto in Europa Occidentale. In sintesi, allo stato attuale, i cappuccini italiani sono ancora il raggruppamento più numeroso con 1855 unità, seguito da quello indiano con 1792.

L’Ordine conta nel mondo numerosi vescovi. Quindici di loro, provenienti da tutte le parti del mondo, sono stati nominati nell’ultimo sessennio. Diciassette hanno lasciato la loro sede per raggiunti limiti di età. Dodici sono deceduti.

Negli ultimi sei anni alcuni confratelli sono stati beatificati o canonizzati. Li ricordiamo: Beato  Tommaso da Olera (2013), Beati Andrea Palazuelo e 32 compagni martiri (2013), Beati Federico da Berga e 36 compagni martiri (2015), Beato Arsenio da Trigolo (2017), Sant’Angelo d’Acri (2017) e Beato Solanus Casey (2017).

L’ampia relazione del Ministro ha toccato numerosi altri punti, quali: il governo e l’animazione dell’Ordine, la Curia Generale, le Istituzioni Culturali, le Case dipendenti dal Ministro Generale e infine il cammino della Famiglia Francescana.

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Video:

Ultima modifica il Mercoledì, 29 Agosto 2018 01:46
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